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giovedì 22 gennaio 2015


La Fiaf Campania, in occasione delle festività di fine anno, lancia per il secondo anno il “contest” creativo sul tema della "Smorfia" nelle sue rappresentazioni, simboliche, astratte e culturali. 
Un evento di “Iphotografia”, realizzato con reflex tradizionali e strumenti touch, definiti come la nuova grammatica mobile dell'immagine.
La Smorfia napoletana ha radici che si perdono nella storia: secondo alcune teorie deriva da versioni volgarizzate e ridotte degli antichi libri dei sogni. I cinque volumi di Artemidoro di Daldi, vissuto nel II secolo d.C., e altre opere simili, si erano ridotti in età bizantina a un elenco di significati standard per possibili sogni, senza la teoria originaria.
Proseguendo nel Rinascimento trattatisti come Cardano, Della Porta, Pico della Mirandola o Paracelso riscoprono i testi greci di quei maghi-scienziati che studiano e praticano l'oniromanzia greca e la “qabbalah” ebraica. Nel lontano 1576 l'Ammiraglio Doria convinse la Repubblica Marinara a istituire una legge che fissasse ogni sei mesi il rinnovo dei membri dei Collegi Genovesi e ciò avveniva tramite sorteggio. A questo punto il popolo incuriosito iniziò a scommettere chi sarebbe stato sorteggiato. All'inizio, questo, atteggiamento da parte del popolo per l'Autorità della Repubblica fu ritenuto offensivo, ma poi con tempo le cose cambiarono è fu istituito un vero e proprio banco del lotto e acquistò il nome del gioco del seminario.
Tale gioco si dilagò anche in altri Stati Italiani fino a raggiungere la città di Napoli dove divenne popolarissimo. Parallelamente all'arrivo del gioco del seminario a Napoli nacque un'altra arte: l'interpretazione degli eventi reali dei sogni dalla quale era possibile ricavare dei numeri per poi giocarli. E forse, proprio perchè i sogni hanno più valore della realtà, che l'interpretazione della cabala derivi da Morfeo (divinità del sonno) e dal quale nasce la parola “Smorfia”. Ai numeri furono associate delle figure simboliche che tuttora persistono.
I numeri della "Smorfia", dunque, sono un tema ricco di significati che si prestano a interpretazioni infinite e questo “contest”, invita i partecipanti a esprimere, con creatività, la propria personale interpretazione, immortalarla con l’obiettivo del proprio smartphone o macchina fotografica e condividerla in una community.
La Campania, oggi, si avvale di un team di tesserati che lavorano per diffondere l’arte fotografica, riappropriarsi della cultura, ma soprattutto produrre cultura con professionalità.
Il “contest” #smorfiaf è un progetto per stimolare le nuove generazioni, con il loro linguaggio, per promuovere la fotografia e più in generale le nuove espressioni artistiche.


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